“Finalmente la rinascita di un gruppo che si era un po’ smarrito dopo il 2019 e che ha trovato quest’anno possibilità grazie ai fondi PNRR Progetto Boggio Ler@4.0 Next Generation classroom attraverso materiale, ambienti e motivazione, contesto ideale per ricominciare nuovamente a impegnarsi e lavorare divertendosi“, guidano il gruppo il Prof. Carmelo Maria Maccora e il prof. Massimo Marletta, docenti del Liceo “Boggio Lera” di Catania, che con entusiasmo e la stretta collaborazione della Dirigente prof.ssa Valeria Pappalardo, con grande impegno ed emozione hanno portato gli studenti del team alle finali mondiali di Eindhoven nella Competizione Internazionale RobotCup.
Il gruppo è formato da nove studenti (Emma Oddo, Leonardo Bruno, Danilo D’Amico, Jacopo D’Urso, Andrea Consalvo, Simone Previti, Federico Aiello, Luca Oddo, Edoardo Carcassi) e tre insegnanti (Massimo Marletta, Angelo Spina, Carmelo Maria Maccora) che hanno dato vita a due squadre. La prima, Revenant, impegnata nella categoria On Stage Advanced e la seconda, Searchers, nella Rescue simulation.
Dopo una prima fase di sviluppo in sede le squadre si sono qualificate a marzo per la gara nazionale. In attesa, il gruppo ha continuato a lavorare e ad incontrarsi anche nei giorni di festività pasquali, per portare a termine alcuni miglioramenti delle performances, sia riguardanti gli aspetti scenografici sia di programmazione. Nel frattempo alcuni studenti del liceo, su richiesta degli stessi docenti, hanno dato una grossa mano nella preparazione della scenografia.
Tutto ciò esprime quanto di buono c’è all’interno della comunità scolastica del “Boggio Lera”, aperta alle contaminazioni culturali di tutti i popoli del Mediterraneo e non solo.
Così si sono ritrovati per le mani il bozzetto realizzato da uno studente islamico, raffigurante una reggia dell’XI secolo sfavillante di colori e di temi floreali, che alcune altre studentesse hanno con cura certosina riportato e dipinto su una tela 2m x 3m. Il tema dell’inclusione e della fratellanza tra popoli è d’altra parte uno dei contenuti calzanti della rappresentazione e non è un caso che la scelta sia ricaduta con la narrazione del mito del cavaliere che sfugge alla Morte, poi messo in musica dal prof. Vecchioni nella sua Samarcanda. Il mito è denso di richiami all’ indomita indole dell’uomo, sempre teso al superamento dei propri limiti anche se estremi e il nostro protagonista, Aster, si appella all’aiuto di altri uomini, il suo re e i saggi di Samarcanda.